PAOLO VI, UN BEATO PER IL NOSTRO TEMPO. SPAZIO ANCHE AD EXPO NELLE PAROLE DI DON DAVANZO.
Lo scorso Venerdì 3 Ottobre alle ore 21, la nostra associazione Amici di Dai Nostri Quartieri ha organizzato presso la sala consiliare del consiglio di zona 3 di Milano una conversazione a tre voci dal titolo “Paolo VI, un beato per il nostro tempo”. L’iniziativa ha visto una buona partecipazione da parte dei cittadini. “Quello che ci ha stimolato ad organizzare questa serata è stato rintracciare nella sua ricca biografia un filo rosso conduttore: nei tanti incarichi ricoperti Montini si è sempre contraddistinto per la sua apertura, per il suo dialogo con il mondo della cultura e delle religioni, per le attenzioni rivolte agli atei e tutti gli uomini di buona volontà” ha detto in apertura Luca Costamagna, segretario dell’Associazione Dai Nostri Quartieri, che ha introdotto e moderato la serata. Il primo intervento è stato quello di Giselda Adornato, consulente dell’Istituto Paolo VI di Concesio (Brescia) e perito storico della Causa di Beatificazione di Montini. L’esperta ha intrattenuto i presenti con una presentazione dinamica, accompagnata da tante foto e da molti particolari sul suo carattere e modo di lavorare. Preciso, fermo nei contenuti, ma capace di ascolto e confronto non scontato. La Adornato ha sottolineato l’impegno di portare avanti con fermezza un Concilio burrascoso e il suo approccio positivo con la modernità. Relatore era anche Alberto Ratti, già presidente della Federazione Universitaria dei Cattolici Italiani, che ha ricordato la grande attenzione personale e pastorale che Giovanni Battista Montini ha rivolto ai giovani, invitandoli a prendere parte alla vita politica e istituzionale del paese. A questo proposito è stata ricordata la sua frase celebre per cui “la politica è la più alta forma di carità”. Infine, l’intervento di don Roberto Davanzo, direttore della Caritas Ambrosiana, il quale commentando l’enciclica sociale Populorum Progressio, si è riferito anche ad EXPO, da cui attendersi non soltanto una manifestazione internazionale, ma una “possibilità di giocarsi, proprio sul tema dell’alimentazione, il futuro dell’umanità.” Anche Avvenire di Domenica 5 Ottobre ha dedicato alla nostra serata montiniana uno spazio significativo.
