NON ABBIAMO QUI UNA CITTÀ STABILE

DI Don Natale Castelli

In questi mesi la Chiesa ci indica il luogo in cui cercare Dio. Il modello è dato dai Magi nella festa dell’Epifania: guidati da una stella adorano il bambino che è nato. Se vuoi trovare Dio non cercarlo nel cielo ma nell’uomo, perché il Verbo si è fatto carne.

Nei mesi di gennaio e febbraio siamo invitati a indagare nei contesti umani della solidarietà, della famiglia, della vita e della sofferenza per chiederci come vivere con stile cristiano il luoghi in cui ogni uomo gioca la sua partita. Questa ricerca è introdotta dal messaggio che il Papa Francesco ha inviato al mondo per la giornata mondiale della pace, intitolato “Migranti e rifugiati: uomini e donne in cerca di pace”.

Il tema delle migrazioni è di primaria importanza non solo per attualità, ma perché coglie il significato profondo della nostra esistenza.

Per vedere la situazione al di là delle comprensibili preoccupazioni, il papa invita chi ha fede ad assumere lo “sguardo contemplativo”, capace di accorgersi che “che tutti facciamo parte di una sola famiglia, migranti e popolazioni locali che li accolgono, e tutti hanno lo stesso diritto ad usufruire dei beni della terra, la cui destinazione è universale, come insegna la dottrina sociale della Chiesa.Osservando i migranti e i rifugiati, questo sguardo saprà scoprire che essi non arrivano a mani vuote: portano un carico di coraggio,capacità, energie e aspirazioni, oltre ai tesori delle loro culture native, e in questo modo arricchiscono la vita delle nazioni che li accolgono”.

Lo sguardo contemplativo suggerito al mondo illumina anche il cammino della nostra Diocesi Ambrosiana che inizia un percorso di alcuni mesi detto Sinodo Minore dal titolo “Chiesa dalle genti”.
L’arcivescovo Delpini ricorda di mettersi nei panni dei migranti ricordando che siamo tutti pellegrini nella storia:

“Viviamo nel tempo come pellegrini: non abbiamo qui una città stabile, ma andiamo in cerca di quella futura”.

Col sapore neotestamentario della Lettera agli Ebrei ci viene indicato il senso del nostro vivere da cittadini della Terra.

Anche la Chiesa di Milano è Chiesa delle genti.Il Papa nel suo messaggio invita a considerare ogni uomo come cercatore di pace nel suo migrare, indicando quattro verbi fondamentali quali pietre miliari per l’azione:accogliere, proteggere, promuovere e integrare. L’arcivescovo invita a cercare punti di dialogo e di arricchimento reciproco nel mondo dei migranti cristiani con lo scopo di delineare alle nostre comunità una pastorale rinnovata e ariosa, invitando a camminare con stile sinodale, nell’ascolto e nel confronto.
È un modo concreto e sapiente di tradurre la sinodalità, tema affidato alla riflessione delle nostre comunità all’inizio dell’anno pastorale, stile con cui la Chiesa ripensa se stessa pensando il mondo.