IL MUNICIPIO DI ZONA 3 AL GIRO DI BOA

Di FRANCESCO ARRIGONI

Sono passati ormai due anni e mezzo dalle votazioni del 2016 quando furono eletti Il sindaco della città Beppe Sala ed il consiglio comunale, nonché il presidente del Municipio 3, Caterina Antola, ed il consiglio municipale. In tale occasione entrò in vigore anche il nuovo regolamento del decentramento che aveva previsto, accanto al presidente, una giunta di 3 assessori ed un consiglio di municipio con una riduzione dei membri da 40 a 30; non furono invece modificati i confini della zona tre con una popolazione residente a dicembre 2017 di 142.939 di cui stranieri 21.332. La maggioranza è ancora costituita da: Partito Democratico, Lista Noi Milano-Beppe Sala Sindaco, Sinistra x Milano, che esprime i tre assessori, Antonella Abruzzese,Luca Costamagna, Massimo Scarinzi,mentre all’opposizione ci sono: Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale, Milano Popolare-Parisi Sindaco, Movimento Cinque Stelle, Gruppo Misto. A questo punto sorge spontanea una domanda: come hanno operato la giunta municipale e la relativa maggioranza.? Come è noto il problema principale che ha investito la zona riguarda la nota questione relativa allo spostamento delle facoltà scientifiche dell’Università Statale di Milano da Città Studi al futuro campus RHO-EXPO. La vicenda è stata oggetto di numerose riunioni, assemblee, cortei con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni ed i cittadini per mantenere la situazione attuale e scongiurare il trasferimento. A mio avviso il Municipio 3 ha cercato di seguire gli avvenimenti, ma con un atteggiamento un po’ “fatalistico”, nel senso di trovarsi di fronte ad una vicenda che in gran parte sfuggiva alle proprie possibilità di risposta; ora è vero che i poteri d’intervento sono limitati ma le problematiche relative alla riconversione di Città Studi sono di tale rilievo da dover essere seguite con la massima attenzione ed iniziativa. Infatti l’orientamento dell’Università Statale, anche con il nuovo rettore, è di dar seguito al trasferimento per cui bisogna riproporre il cosidetto piano di fattibilità di Citta Studi 2.0 che prevede una riconversione dell’area cercando, per quanto possibile, di mantenere la vocazione universitaria. E’ un occasione importante per dimostrare, concretamente, che l’istituzione municipio è un interlocutore reale della cittadinanza sollecitando le altre realtà (Regione, Comune di Milano, Politecnico Università Statale, Università Bicocca) ad operare in sinergia per evitare la cosidetta ” desertificazione” di Città Studi. Per il resto, come abbiamo già segnalato, è attivo dal 2016 il nuovo regolamento che assegna ai Municipi le competenze relative alla gestione dei servizi, quelle di proposta e consultive nei confronti degli organi del Comune ed inoltre la promozione dell’informazione e la partecipazione dei cittadini In ordine all’attività del municipio medesimo. La sensazione è che si sia fatto un passo avanti nel rapporto tra Municipio e Comune, e che il Municipio 3 abbia mostrato una capacità d’ascolto delle esigenze delle Associazioni e dei cittadini tuttavia, senza una vera autonomia finanziaria e quindi senza risorse proprie resulta abbastanza difficile incidere e migliorare la vivibilità della Zona.

 

 

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