Città Studi: cosa cambia col nuovo Rettore?

DI FRANCESCO ARRIGONI

Dopo un processo elettorale piuttosto complesso l’Università Statale di Milano ha un nuovo Ret-tore nella persona di Elio Franzini, professore di Estetica, che entrerà in carica a decorrere dal primo di ottobre 2018. I candidati in partenza erano tre: Maria Pia Abbracchio, Giuseppe De Luca, Elio Franzini; dopo la rinuncia della pro-fessoressa si è andati al ballottaggio dove Franzi-ni ha ottenuto 1155 preferenze contro le 1140 dell’altro candidato. A far pendere la bilancia verso il candidato vincente è stato il personale tecnico ed amministrativo che si è espresso am-piamente a favore di Franzini. A questo punto sorge spontanea la domanda: col nuovo Rettore cambia qualcosa rispetto all’ormai annosa questione del trasferimento delle facol-tà scientifiche della statale al sito Expo-Rho? È bene far presente che il processo del nuovo sito va avanti; è stata assegnata, mediante gara, la gui-da alla società australiana Lendlease che ha ap-provato un progetto dell’architetto Ratti; inoltre nell’ultima riunione del consiglio di amministra-zione dell’università si è presa in considerazione una concreta ipotesi di finanziamento per la costruzione del nuovo campus scientifico Expo che, fra parentesi, ha cambiato nome in Milano Innovation District (MID), ed il trasferimento di circa 18.000 studenti. Quindi possiamo con-cludere che “i giochi sono fatti”? In effetti il nuovo Rettore ha manifestato una maggior attenzione ad un trasferimento “parteci-pato” ed una maggior sensibilità verso il cosidet-to piano Citta Studi 2.0: per esempio sarà inseri-ta nel budget della statale la ristrutturazione del complesso immobiliare di via Celoria che sarà abbandonato da Medicina Veterinaria e dovreb-be essere destinato ad ospitare il Dipartimento dei Beni culturali ed ambientali ed il progetto di creazione di un centro studi comprendente un museo scientifico per i diritti umani, la cri-minalistica e la storia dell’uomo. Si tratta quindi di riprendere le dichiarazioni di buona volontà del nuovo Rettore e dei Rettori del Politecnico e dell’Università Bicocca, nonché lo studio del prof. Balducci per cominciare a mettere “in pie-di” un progetto con relativi costi e fonti di fi-nanziamento per dare concretezza alle ripetute affermazioni relative alla vocazione universitaria di Città Studi, ricordando che intanto va avanti il progetto di ristrutturazione del Campus Leo-nardo del Politecnico. A questo punto, a mio avviso, il Municipio 3 dovrebbe chiedere al nuovo Rettore, dopo l’in-sediamento, di partecipare ad una assemblea pubblica per esprimere il suo pensiero sulla nota vicenda del trasferimento, specificando cosa vuol dire continuare a mantenere “postazioni” in zona 3. I comitati dei cittadini, particolarmente attivi in questi anni, dovrebbero vigilare e stimolare Il Comune di Milano e gli assessori comunale e municipale all’urbanistica a svolgere la funzione di pianificazione e coordinamento onde evitare il più volte paventato declino di Città Studi.