CASORETTO IN FESTA CON IL SUO NUOVO PARROCO

Il 10 giugno 1978 il Cardinale Giovanni Colombo amministrava l’ordinazione presbiterale ad un tale Giovanni Mariano e ai suoi compagni di seminario di allora.

Può sembrare un evento come tanti, ma questa data per la comunità di Casoretto riveste un ruolo speciale: quel novello prete di quattro decadi fa è, infatti, l’attuale prevosto della parrocchia di Santa Maria Bianca della Misericordia.

40 anni di ordinazione presbiterale sono, infatti, un segno importante non solo per il sacerdote che raggiunge questo significativo traguardo, ma anche per la comunità che lo ha come pastore e che è chiamata a riflettere in modo più ampio sul significato della vita cristiana. Proprio per questo motivo nei mesi scorsi si è radunato un piccolo comitato organizzatore che, insieme al vicario parrocchiale Mons. Renzo Cavallini, ha proposto per il mese di maggio, in occasione della festa patronale dedicata alla Madonna Bianca, un percorso di riflessione sulla vocazione a cui è chiamato ciascun credente.

Martedì 15 maggio si sono volute mettere a confronto due possibili scelte di vita: la consacrazione e il matrimonio. Sono intervenuti una coppia giovane della parrocchia e due diaconi prossimi all’ordinazione presbiterale: comune denominatore per questi testimoni è l’aver condiviso una parte del proprio cammino di fede con don Giovanni (i due diaconi quando era a Bollate, la coppia giovane nel percorso specifico per questa fascia di età introdotto a Casoretto qualche anno fa proprio dall’attuale prevosto).

Martedì 22 maggio si è optato per un taglio più artistico: il giornalista Luca Frigerio ha utilizzato diverse immagini di arte cristiana per una catechesi sul tema vocazionale e su come esso sia stato reso e interpretato dai diversi artisti nell’arco dei secoli.

Sabato 26 maggio sera, invece, è stata la volta della musica, con un concerto a tema preparato dagli organisti della parrocchia.

Tutto ciò ha fatto da preludio alla festa vera e propria per domenica 27 maggio. Suggestiva, a tal proposito, la celebrazione eucaristica solenne presieduta dal prevosto don Giovanni, cui è seguito il pranzo in oratorio con una presenza di giovani e meno giovani, nonché di una rappresentanza dei disabili che frequentano il Centro Diurno della Cooperativa Spazio Aperto Servizi che è ospitato dalla parrocchia nei locali dell’ex monastero quattrocentesco, e dell’Associazione il Borgo in Città che ha curato la realizzazione della torta di dimensioni spropositate (rettangolo di oltre un metro!)

A suggello della giornata il coro Jubilate, che prova settimanalmente nei locali dell’oratorio, ha tenuto un breve concerto e ha animato la celebrazione eucaristica delle ore 18.00.

Al di là dei singoli eventi, che hanno comunque riscosso una discreta partecipazione, la festa ha voluto essere l’occasione per radunare l’intera comunità nelle sue innumerevoli sfaccettature intorno al proprio parroco che, nell’omelia di domenica 27, ha colto l’occasione della ricorrenza liturgica della Santissima Trinità per sottolineare l’importanza di una comunità unita (come unità è la Trinità) che cammina insieme testimoniando il Signore Gesù nella propria quotidianità.