DALLE ZONE AI MUNICIPI, ANCHE A MILANO IL DECENTRAMENTO DIVENTA REALTA’
Fanzago: con la riforma migliorerà la gestione delle problematiche dei quartieri
Se il Consiglio Comunale voterà la seconda delibera e il regolamento elettorale, che ora è nelle zone per il parere, i Municpi potranno essere istituiti già per le prossime amministrative. Abbiamo incontrato Andrea Fanzago, vicepresidente del Consiglio Comunale di Milano e relatore della proposta di riforma.
Dopo una lunga fase di studio e confronto, con 26 voti favorevoli, 7 contrari e 2 astenuti, il Consiglio Comunale di Milano ha deliberato il 26 Ottobre scorso il passaggio “dalle zone ai municipi”. Al di là del nome, come cambieranno concretamente i Consigli di Zona?
Il nuovo assetto istituzionale prevede l’elezione diretta da parte dei milanesi del Presidente del proprio Municipio; l’elezione dei consiglieri di Municipio, che saranno 30 anziché 40, con la possibilità di esprimere la doppia preferenza di genere (uomo/donna). Il Presidente che non raggiungerà il 50% più uno degli elettori farà il ballottaggio, la domenica successiva come per il Sindaco, con il secondo arrivato. Il Presidente eletto dovrà nominare tre assessori della Giunta Municipale, di cui due tra i consiglieri eletti in consiglio, ed uno potrà essere scelto all’esterno del consiglio.
Più potere al livello più vicino delle persone vuol dire più importanza al territorio e un cambiamento di rapporto tra amministratori e cittadini: i primi non potranno più dire, a torto o a ragione, che i loro pareri sono stati cambiati dall’amministrazione centrale…quali poteri saranno al 100% in capo ai nuovi municipi?
Il terzo atto, la delibera sul Regolamento di funzionamento dei Municipi, non è ancora pronta, il Tavolo di lavoro tra maggioranza e minoranze non ha ancora concluso i suoi lavori. Comunque, dal dibattito sino ad ora scaturito nel Consiglio, l’intenzione politica condivisa è quella di potenziare le deleghe da assegnare ai Municipi. L’attuale Regolamento del Decentramento, pur essendo definito da tutti un “buon regolamento” è stata lettera morta per troppo tempo. Già applicare quello sarebbe un notevole passo in avanti. Questa volta però anche la macchina burocratica amministrativa ha seguito i lavori di questa riforma per cui contiamo di arrivare ad un risultato soddisfacente.
C’è qualche parte del lavoro che avrebbe voluto diversa? Ci sono ancora delle criticità?
Certo tutte le riforme sono migliorabili, in questa, in particolare, una cosa che avremmo potuto fare, ma non abbiamo fatto per la troppa prudenza, è stata quella di correggere i confini delle attuali zone per rendere coerente la gestione urbanistica/amministrativa di alcune zone: ad esempio i Navigli, ancora divisi tra due zone; il quartiere Sarpi diviso anch’esso tra due zone; inoltre il numero dei consiglieri è stato aumentato: nel testo approdato in aula erano previsti 25 consiglieri, che nel corso del dibattito sono stati aumentati a trenta. La materia dei confini però potrà essere trattate proficuamente nella prossima consigliatura, quando appunto i Municipi saranno già istituiti.
Il lavoro che ha diretto è stato da molti riconosciuto prezioso non solo per il risultato ma anche per il metodo: ascolto e confronto silenzioso, fuori dalle polemiche di una riforma di cui si parla da più di dieci anni. Ma ora il Comune ha previsto una campagna di informazione e spiegazione di questi cambiamenti così importanti per i cittadini? Fino ad oggi non sono pochi quelli che non sanno cosa sia un “consiglio di zona”…
Una scelta impegnativa quella della partecipazione, ma necessaria per affrontare un tema delicato come quello delle riforme, anche se di istituzioni minori, ma importanti perché più vicine ai cittadini! L’aspetto dell’informazione non è stato ancora affrontato, se non limitatamente utilizzando i mezzi di informazione come il vostro. Sarà però importante comunicare direttamente ai cittadini le nuove possibilità di voto (ad esempio) e, soprattutto, a percorso concluso, il ruolo nuovo che i Municipi avranno nella gestione delle problematiche dei quartieri, delle possibilità di intervento diretto che dovranno sviluppare. Questa riforma è un percorso che si avvia dall’anno prossimo e potrà essere implementato ulteriormente anche parallelamente al processo di crescita della Città Metropolitana, altra nuova istituzione che dovrà necessariamente consolidarsi. Il percorso è irreversibile. Milano avrà nuove Amministrazioni moderne per affrontare i diversi problemi di una metropoli in continuo sviluppo.